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Da domani...
Quante volte ho pensato: da domani mi metto a … (dieta, fare sport, leggere quel libro, dedicare più tempo alla nonna, fare più passeggiate con i cani, suonare di più, mettere a posto quell’armadio … e variazioni sul tema).
Immancabilmente, ho disatteso quei propositi.
Le volte in cui sono riuscita a rispettarli, invece, sono state quelle in cui - presa dall’impeto - ho avviato quei progetti senza alcuna programmazione.
Non per tutte le cose è possibile aspettare quel punto di “non ritorno”: chiamare la nonna, passare più tempo con lei, occuparsi di far star bene le persone vicine e me stessa in primis. Per quelle, ogni momento rimandato, è potenzialmente l’ultima possibilità.
Non a caso, ci sono essenziali attività di evoluzione personale che, di giorno in giorno, rimandiamo a “momenti migliori”.
Dubito che sia un problema relativo all’importanza che diamo a quelle azioni: tutti sappiamo quanto sia necessario prendersi cura della salute attraverso una buona alimentazione e il movimento; quanto sia fondamentale prendersi cura della nostra mente attraverso l’apprendimento, la lettura e l’Arte (intesa come musica, letturatura, arte figurativa e altre meraviglie della sensibilità umana).
Eppure, queste azioni, vengono spesso rimandate con la scusa della mancanza di tempo e della necessità di occuparsi di cose più “urgenti”…
Ma, pensandoci bene, cosa c’è di più importante della cura della nostra persona e della nostra mente?
Puoi iniziare...
La vera difficoltà risiede in un corretto inizio, senza il quale ogni buon proposito sarà disatteso dopo i primi tentativi, oppure rinviato all’infinito.
Ho provato a pensare alle azioni che svolgo senza alcuna difficoltà: accendere la tv e guardare un film, aprire il frigo e gustare un cibo, prendere l’auto e andare a fare la spesa…
Cos’hanno di diverso dalle altre?
La soddisfazione e la bellezza di fare una rilassante passeggiata dovrebbe essere di molto superiore a quella di girare fra le affollate corsie di un supermercato o di guardare un film inconcludente.
Parafrasando la Lettera ai Romani (Rm. 7,19): perché riusciamo a fare “qualcosa che non vorremmo fare” e non riusciamo a “fare qualcosa che vorremmo fare”?
A superare l'ostacolo...
Sfuggire dalla “trappola del rinvio” non è cosa da poco. Sono stati scritti innumerevoli libri e metodi su questo tema.
Come musicista ho superato questo ostacolo stimolata dalle fitte attività previste dal Conservatorio.
Infatti, in Accademia, hai delle scadenze molto ravvicinate: le lezioni settimanali, i saggi, gli esami e la continua presenza dei tuoi Maestri. In questo modo sei portato a proseguire in maniera meno discontinua.
Negli Stati Uniti gli studenti universitari raggiungono la laurea con maggiore frequenza rispetto a quelli italiani. Perché? Cambia forse il livello d'intelligenza o di predisposizione allo studio?
No!
La risposta è semplice: sono sottoposti per tutto l’anno ai “weekly exams” (test settimanali), ottenendo tre importanti risultati:
1. frammentazione intelligente della materia di studio
2. dinamica dello studio come se fosse una preparazione atletica
3. superamento degli esami e conseguente aumento dell’autostima
Nella vita di tutti i giorni, invece, non abbiamo opportune sollecitazioni e, molte attività, in particolar modo quelle legate alla cura di noi stessi, sono prive di scadenze.
Per questo motivo le rimandiamo all’infinito.
Entrando nel progetto...
Tutta questa riflessione per condividere con Te un Progetto:
trentatré giorni insieme nei quali, quotidianamente, avremo un preciso obiettivo e lo raggiungeremo.
Niente di colossale o d'impegnativo in termini di tempo da dedicare, ma determinante per la tua Evoluzione Musicale.
Come?
Attraverso contenuti che potrai vedere ogni giorno e che ti porteranno alla scoperta di un aspetto della Musica che prima non conoscevi o non padroneggiavi.
Tutto questo, in meno di 10 minuti al giorno.
L’obiettivo secondario sarà quello di trasformare l’apprendimento della Musica in una bella abitudine, in un piacere irrinunciabile, cioè in qualcosa che la tua mente non vorrà più rimandare.
Alla fine dei 33 giorni avrai la consapevolezza di aver appreso un’altra lingua.
Non sui libri, ma direttamente da un’insegnante madrelingua.
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